La Medaglia di San Benedetto

La Medaglia di San Benedetto è un segno sacro molto diffuso tra i fedeli cattolici. Presenta su un lato la Croce di Cristo, e sull’altro l’immagine di San Benedetto Abate. Sulla Croce ed intorno ad essa, si leggono le iniziali di un’orazione o di un esorcismo. La Medaglia di San Benedetto ricorda ai fedeli che la portano con sé la presenza costante di Dio e la sua protezione. Il significato delle iniziali è il seguente, nel testo latino e nella traduzione italiana:

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La giovane Ilaria Antonini sceglie la clausura

suor beatriceDopo aver vissuto cinque anni, nel silenzio e nella preghiera, nel monastero delle Monache Benedettine di Santa Caterina in San Sisto di Potenza Picena, il 3 ottobre 2012 si è svolta la cerimonia di investitura della 26enne potentina Ilaria Antonini che ha scelto di diventare suora di clausura. Illuminata dalla fede, la sua è stata una vera scelta di credo e di vita. L’invesitura ufficiale si è svolta in una gremita Chiesa Collegiata di Santo Stefano, con una solenne cerimonia celebrata dall’Arcivescovo della Diocesi di Fermo S.E. Mons. Luigi Conti e dal parroco don Andrea Bezzini, alla presenza dell’Abbadessa suor Maria Paola.

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La vocazione

Sono molte le ragazze e i ragazzi che sentono in fondo al proprio cuore una Voce. Una voce che chiede di essere ascoltata ma che il più delle volte é ignorata solo per paura. Sì, diciamocelo chiaro: il Signore si fa sentire nel profondo delle nostre coscienze ed una volta almeno, anche voi avete avvertito una qual certa chiamata …”Ma perché proprio io?” E con questa domanda-risposta forse avete messo a tacere il vostro cuore, avete messo a tacere il Signore che invece voleva incominciare a parlare con voi. E’ vero, la paura gioca brutti scherzi. Blocca la vita!

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La preghiera

La preghiera è il cardine, l’anima della vita monastica e il suo centro unificatore. É il filo continuo che unisce la monaca più saldamente a Dio, è l’energia che la anima, è la forza che struttura la sua esistenza, è il soffio che dilata il suo cuore e lo spalanca fino a farlo pulsare con quello di Cristo, per tutti.

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L’esistenza immersa in Cristo rende capaci di affrontare la sofferenza

Interno della Chiesa di San SistoIl primo pensiero va all’episodio della guarigione dell’epilettico indemoniato. I discepoli cercano di guarirlo ma non ci riescono, Gesù sì. «Entrò poi in una casa e i discepoli gli chiesero in privato: “Perché noi non abbiamo potuto scacciarlo?”» Vedendo quanto male c’è intorno a noi, vengono in mente tante cose che potrebbero essere fatte ma non lo sono, o altre fatte ma senza successo. Si vive lo stesso sgomento degli apostoli: «Perché noi non abbiamo potuto scacciarlo?»Ecco la risposta di Gesù:«Questa specie di demoni non si può scacciare in alcun modo se non con la preghiera.»

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